Correva l’anno 1853 e nella rivista Il vero amico del popolo qualcuno scriveva:

Se anche si diffondesse la cultura a minute proporzioni, avverrebbe sempre che il popolo perderebbe la primitiva ingenuità e semplicità, si allontanerebbe dalle tradizioni, non amerebbe più come prima la pressione dell’autorità.

Sono trascorsi 167 anni da questa ignobile affermazione, eppure lontani echi di populismo, stranamente riecheggiano, manifestando abissi di triste ignoranza. Come combattere l’ignoranza? Attraverso la cultura, il sapere, l’informazione, la conoscenza.

Esiste un luogo ove abita felicemente il sapere e questo luogo è la biblioteca, dove il profumo inebriante della carta stampata penetra le narici non appena vi si mette piede.

Ed è proprio a una nuova biblioteca che un’Amministrazione giovane e appassionata come quella di Veggiano ha scelto di dedicare tutto l’impegno possibile per renderla il fulcro sociale e culturale del territorio di Veggiano.

La

La nuova biblioteca comunale di Veggiano, si propone come dinamico crocevia dei linguaggi del passato e della contemporaneità, entrambi proiettati verso i linguaggi del futuro.

È il luogo delle possibilità espressive che originano dalla lettura e, attraverso la narrazione, pervengono alla scrittura, alle arti visive, alla musica, alla danza, alla cinematografia.

È il luogo degli incontri, che apre le porte a scrittori, giornalisti, filosofi, umanisti, antropologi, scienziati dell’anima, poeti e a chiunque abbia un percorso da raccontare, un pezzo di vita da ricordare, un’intuizione da trasmettere, una ricerca da diffondere, un’idea in cui credere.

È il luogo dei rendez-vous, dove darsi appuntamento per condividere un libro, un’idea, un istante di vita, un caffè, una fuga nel passato e una nel futuro.

biblioteca interni scaffali

È il luogo degli eventi, delle manifestazioni, degli episodi da ricordare, della vita che scorre tra una conversazione, una narrazione e un momento di studio.

È il luogo che raccoglie e accoglie i luoghi della conoscenza: dal nido, all’Università, con l’idea che, davvero, un altro mondo è possibile.

Sarà il luogo di iniziative, opportunità, manifestazioni, progettazioni, a volte… piccole follie.

Ma soprattutto è il luogo della co-costruzione, nel quale i cittadini, la comunità, la politica, l’etica e la morale costruiranno assieme, grazie al sapere una società democratica, libera, aperta, inclusiva.

Non una semplice biblioteca, non un tempio del sapere austero e respingente, bensì uno spazio confuso nel verde e con esso fuso. Un edificio dove legno e vetrate si armonizzano, armonizzandosi anche con il contesto. Dalle vetrate entrano ondate di luce, consentendo allo sguardo di intercettare lo skyline dei colli; entrarvi è come accedere a quella casa sull’albero che tutti i bambini sognano di possedere. Ogni sua parte è stata costruita nel rispetto dell’ambiente e ciò con un maggiore esborso economico poiché le scelte ecologiste spesso sono ancora un lusso.

Questa nuova biblioteca sarà un’oasi rinfrescante nel deserto di una società della produzione e dello scarto che sembra opporsi alla cultura e al sapere, che sembra preferire una nazione anestetizzata dalle leve del consumo indotto e piegata al dispotismo della rete piuttosto che una comunità attiva, impegnata, coinvolta.

Sì, la nuova biblioteca ha un nome, si chiama Biblioo, un nome veloce che desidera simboleggiare un contesto multiforme che dovrà diventare punto di incontro, luogo di ritrovo, spazio di appuntamenti culturali di ogni tipo. Biblioo è un luogo per tutte le età è un contesto “0-100 anni”, strutturato per accogliere future mamme, bambini appena affacciati alla vita, scolari vivaci, adolescenti inqueti, adulti curiosi e assetati di conoscenza, pensionati alla ricerca di una seconda vita, anziani, spina dorsale della società, memoria collettiva, summa di esperienze umane e professionali in cerca di esperienza di accrescimento culturale e poi gente d’altri luoghi, portatori di un altro idioma, altre usanze, altri riti, perché c’è posto per tutti, perché vogliamo diventare una Torre di Babele dove tutte le lingue trovano una sintesi di serena e giusta convivenza.

Dentro la biblioteca, fuori da essa, intorno ad essa, pulserà la vita culturale e sociale di Veggiano. Sarà il luogo del silenzio, della concentrazione, ma anche delle chiacchiere e degli scambi, il luogo dello studio, ma anche il luogo dell’espressione di tutte le arti.

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